PARTIGIANI COSENTINI | Donato Bendicenti
Donato Bendicenti nasce a Rogliano il 18 ottobre 1908 in una famiglia
agiata, unita, sensibile alla cultura e alla politica, maturando ben presto
idee di democrazia e libertà. Si laurea in legge all’Università di Roma dove
rimane per esercitare la professione d’avvocato e lì s’iscrive al Partito
Comunista di cui è un apprezzato dirigente. Dopo l’8 settembre 1943 Donato
Bendicenti partecipa attivamente alla Resistenza romana all’interno della
“Banda del Trionfale”, comandata dal colonnello roglianese Stanislao Vetere. Il
3 marzo 1944 viene arrestato nella sua abitazione, dove fino
ad alcuni minuti prima si era tenuta una riunione clandestina della Direzione
nazionale del Partito. Viene tradotto a Regina Coeli, interrogato e torturato.
Prelevato dal carcere, il 24 marzo 1944 viene trucidato dai tedeschi alle Fosse
Ardeatine insieme ad altre 334 persone, come rappresaglia per l’attentato di
via Rasella. Di lui Antonio Guarasci scrisse:
Onorò la toga con la luce dell’ideale per il quale lottò e si spense. Ebbe il culto sacro dell’amicizia. Amò la famiglia. Cadde alle Fosse Ardeatine vittima degli oppressori nazi-fascisti. Eroe di quella fede per la quale oggi gli amici ne ravvisano orgogliosi il ricordo.
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