PARTIGIANI COSENTINI | Basilio Bianchi




Basilio Bianchi (o Bianco) nasce il 12 novembre 1924 a Grimaldi. Nel 1943 viene chiamato alle armi e destinato al Deposito 53° fanteria di Biella dove giunge il 20 agosto. Sbandato dopo l’8 settembre, trova molto probabilmente rifugio nella zona di Oropa, dove confluisce il principale gruppo di militari e ufficiali. Al momento della costituzione dei distaccamenti, Basilio è fra i primi partigiani del “Mameli”, formatosi sulle montagne della valle dell’Andorno. Nel dicembre del 1943 alcuni scioperi nel Biellese, col sostegno dei distaccamenti partigiani, portano all’uccisione di un ufficiale e un graduato tedeschi. La rappresaglia è fulminea. Mentre protegge la ritirata del proprio gruppo, Basilio viene catturato dai tedeschi insieme ad Alfredo Baraldo e sulla strada verso Pavignano i due vengono seviziati. Trasferiti a Biella, Basilio e Alfredo vengono interrogati sotto tortura e picchiati per un’intera notte. Non dicono nulla. La mattina del 22 dicembre vengono condotti in piazza San Cassiano per la fucilazione. La scarica di fuoco raggiunge i partigiani ma Alfredo non viene colpito a morte e riesce a scappare. In seguito ricorderà così Basilio, l’ultimo della fila:

Me ne ricordo… tutti, praticamente li ricordo sempre tutti. Di più quello che è stato partigiano con me, che era stato torturato anche lui. Basilio, Si chiamava Basilio, ma di cognome… Bianchi, mi pare… Ecco Bianchi, anzi: Bianco. Proprio. Bianco Basilio…


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