PARTIGIANI COSENTINI | Mario Martire




Discendente da una famiglia di Pedace, Mario Martire nasce a Cosenza il 10 luglio del 1919. Animato da una forte passione per il volo, nel 1935 abbandona gli studi universitari per arruolarsi in aviazione e combatte nella guerra civile spagnola con il grado di sottotenente della regia aeronautica italiana. Prende parte alla seconda guerra mondiale con il grado di tenente ma, sul finire del conflitto, si arruola nel fronte militare clandestino agli ordini del generale Armellini. Il suo compito è quello di svolgere missioni di collegamento fra gruppi partigiani e comandi alleati clandestini. Tradito da una spia fascista viene consegnato ai tedeschi e arrestato dalle SS il 9 maggio del 1944. Insieme a Mario Martire vengono catturate 37 persone, rinchiuse in Santa Maria Maggiore. Dopo tre mesi di prigionia viene deportato nel lager di Mauthausen. Tra stenti e angherie Mario resiste fino al 17 febbraio 1945 quando il suo cadavere, ridotto a uno scheletro, viene inghiottito dal forno crematorio. Pochi giorni prima del suo arresto Mario scrive alla famiglia: 
«Oggi raggiungo i Patrioti con la serena certezza di combattere fino all’ultimo spasimo per l’onore e la dignità mia, vostra, e dell’Italia. Oggi infinite schiere d'italiani gemono e resistono in Germania o nelle prigioni ed altre schiere quotidianamente vengono messe al muro. Se la morte dovesse raggiungermi, il mio testamento, rivolto ai miei fratelli, che sono veri italiani onesti e generosi, è di non avere debolezze, e concorrere a depurare tanta corruzione».

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