ANPI Provinciale di Cosenza: "Un 25 Aprile di memoria e impegno per la pace"

È un anniversario cupo, ammantato da venti di guerra, il 77° della Liberazione del Paese dal nazifascismo. Di conseguenza abbiamo preparato un “25 Aprile” di memoria della Liberazione e d’impegno per la pace, perché questa celebrazione non può non tener conto del drammatico conflitto esploso nel cuore dell’Europa, nell’auspicio che la diplomazia riesca a ricomporre non solo quello in Ucraina ma tutti i conflitti in corso nel Mondo. La tragedia della guerra non può però far passare in secondo piano problemi e tematiche sempre attuali come la precarietà del lavoro, l’attenzione all’ambiente, la giustizia sociale, insieme alla necessità di una più puntuale e stringente legislazione contro il fascismo, una legge che renda perseguibili penalmente i reati legati a comportamenti che si richiamano al fascismo e al nazismo. C’è poi la necessità impellente di continuare a trasmettere i valori e gli insegnamenti di cui sono portatori i nostri amati partigiani, che per ragioni anagrafiche ci stanno lasciando. La memoria è labile, la dimenticanza è dietro l’angolo: ricordarli tutti e tutte è un nostro dovere. A seguire le iniziative organizzate dal direttivo Provinciale ANPI Cosenza sezione “Paolo Cappello” e dalle sezioni di Paola e Castrovillari. 24 Aprile - Paola, Centro Labolatoriale “Antonio Eboli” (Largo Sette Fontane), ore 18:00 Incontro sul tema “Articolo 11: L’Italia ripudia la guerra…” - Interverrà la costituzionalista dell’Università della Calabria Donatella Loprieno. All’esterno sarà allestita una mostra con una raccolta di prime pagine dei giornali che hanno raccontato la Resistenza in diretta. 25 Aprile Cosenza - Largo dei Partigiani, ore 9:30 “Nella notte ci guidano le stelle. Deposizione di una corona di fiori al Monumento ai Caduti” L’iniziativa è organizzata da ANPI insieme alla CGIL Cosenza e allo SPI CGIL Cosenza - Parco “Emilio Morrone, ore 10:00 “Una targa per Vittorio Staccione. Operaio, antifascista torinese, indossò la maglia del Cosenza Calcio dal 1931 al 1934. Morì nel campo di concentramento di Mauthausen”. Iniziativa organizzata da ANPI insieme a ICSAIC e Comune di Cosenza, con la partecipazione del Cosenza Calcio. Oltre al sindaco di Cosena, Franz Caruso, interverranno Paolo Palma dell’Istituto Calabrese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea, e Maria Pina Iannuzzi del direttivo ANPI di Cosenza. E’ previsto un intervento biografico del giornalista Francesco Veltri, autore de “Il mediano di Mauthausen” (Diarkos). Sarà presente il nipote di Staccione, Federico Molinario. La targa sarà benedetta dal parroco di Santa Teresa. A seguire una breve biografia di Vittorio Staccione: Vittorio Staccione è stato un calciatore degli anni ‘20 e ‘30 di Torino, Cremonese, Fiorentina, Cosenza e Savoia e poi, da metà degli anni ‘30 in poi, operaio nelle fabbriche torinesi. Nato e cresciuto nel quartiere operaio di Torino, “Madonna di Campagna”, alla passione per il calcio, che lo portò a vincere anche uno scudetto in granata, unì quella per la militanza politica, condotta dalla parte degli operai e degli oppressi. Dopo quattro anni trascorsi a Firenze nei quali, oltre a vincere da protagonista in maglia viola patì il dolore per la morte prematura della moglie Giulia e della figlia Maria Luisa, si trasferì a Cosenza per tre stagioni, dal 1931 al 1934. Il 28 ottobre 1931 partecipò alla partita di inaugurazione dello stadio “Città di Cosenza”. Nella città dei bruzi venne intimidito e pestato più volte dagli squadristi locali. In una occasione scese in campo con una costola fratturata senza dire niente a nessuno. Lasciato il calcio ad appena trentun anni, tornò a Torino. Dopo gli scioperi nelle fabbriche del 1944, venne arrestato e deportato nel campo di concentramento di Mauthausen dove, pochi mesi prima di morire, fu costretto a disputare una partita di calcio surreale insieme ai soldati tedeschi. La storia di Vittorio Staccione è raccontata nel libro di Francesco Veltri “Il mediano di Mauthausen”, edito da Diarkos. - Castrovillari, Aula Consiliare, ore 16:30 “Partigiani ieri, antifascisti oggi” Organizzato da ANPI Castrovillari insieme a CGIL Pollino Sibaritide Tirreno e SPI CGIL. - Mendicino, Palazzo Campagna, ore 17:£0 “Quel garofano spezzato. Paolo Cappello (1890-1924)” reading a cura di Matteo Dalena, Maria Pina Iannuzzi e Rodolfo Capoderosa, tratto dall’omonimo libro edito da “Le Pecore Nere”. L’iniziativa è organizzata insieme a ICSAIC, CGIL Cosenza e Circolo della Stampa di Cosenza “Maria Rosaria Sessa”. Interverranno il sindaco di Mendicino, Antonio Palermo, lo storico Lorenzo Coscarella e il politologo Giorgio Giraudi. 26 APRILE - Malito, Casa di Riposo “Emma Gagliardi”, ore 16:30 “Vivo, sono partigiano… Riconoscimento al comandante roglianese Giovanni Laurito” L’iniziativa è organizzata da ANPI insieme a Circolo di Cultura “Tommaso Cornelio” di Rovito, ICSAIC, Centro Sociale Saliano, con la partecipazione dei comuni di Rogliano e Malito. A seguire una breve biografia del partigiano Laurito curata da Luigi Michele Perri, che coordinerà l’evento insieme allo storico Matteo Dalena. Un centenario, una vita da romanzo. Uno di quegli eroi, sin qui, anonimi che pure testimoniano i drammi della Seconda guerra mondiale e che meritano di entrare nella memoria comunitaria con la forza del loro passato. Analfabeta, nel dopoguerra, imparò, da autodidatta, a leggere e a scrivere, facendosi prendere dalla irrefrenabile passione per la lettura, con risultati sorprendenti. Ha dovuto compiere cent’anni perché venisse fuori la storia di Giovanni Laurito, roglianese, nato nella frazione silana di Saliano, il 9 febbraio del 1922, combattente partigiano in Albania, che non volle arrendersi ai tedeschi, associandosi alle formazioni della resistenza di quel Paese, dov’era giunto come soldato del Regio esercito italiano. Nell’agosto del 1944, da soldato, con il suo esercito in rotta e con il seguito della occupazione nazista, rifiutandosi di consegnare le armi ai tedeschi e rischiando la deportazione nell’orrore dei lager hitleriani, Laurito si aggregò alla Brigata Gramsci, una formazione partigiana, composta da militari italiani e civili albanesi, che, attiva sin dall’indomani dell’armistizio dell’8 settembre 1943, aveva affiancato l’Esercito albanese di Liberazione nazionale. Il salianese fu uno dei volontari della Brigata, che fu decimata dagli attacchi tedeschi. 40 i sopravvissuti, che, rifugiatisi nelle boscaglie a monte del fiume Erzen, nei pressi di Tirana. Poterono arruolare i militari italiani sbandati, tra cui Giovanni Laurito, e che combatterono eroicamente fino al vittorioso epilogo. Tornato in patria, riconosciuto come combattente partigiano dalla commissione per l’assistenza postbellica, nel villaggio natio, imparò a leggere e a scrivere, con l’aiuto del parroco, che lo applicò come sagrestano della chiesa della Madonna del Rosario. Si iscrisse al Partito comunista, di cui continua a sentirsi “militante e portabandiera”. Si appassionò alla lettura, prediligendo i classici latini e greci e i testi di filosofia. Nella sua quadratura culturale, oggi, continua a conciliare cattolicesimo e marxismo, con radicata convinzione. “La mia idea”, esclama, “è stata questa. Non la cambio proprio ora, no” Altre iniziative che prevedono la partecipazione dell’ANPI Provinciale di Cosenza: - 24 Aprile, Rota Greca, Sala Consiliare, ore 10:30 “Riscoprire i valori della Resistenza…” Per l’ANPI parteciperà lo storico Pino Ippolito Armino - 24 Aprile, Montalto Uffugo, Palazzo Sant’Antonio, ore 17:30 “Donne, resistenza e politica” Per l’ANPI interverrà la professoressa Giovanna Vingelli - 25 Aprile, Saracena, Piazza XX Settembre ore 18:00 “Intitolazione Largo Partigiani di Saracena” Per l’ANPI parteciperà la vice-presidente Maria Cristina Esposito

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