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Dalena ricostruisce l'affaire Cappello (di Paolo Palma)

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Nel 1924, l’anno della morte di Paolo Cappello, Cosenza contava poco più di trentamila abitanti; era una piccola città nella quale tutti si conoscevano; e certi giovani, pur di opposte fazioni, vi frequentavano le stesse osterie. Matteo Dalena, giovane storico che racchiude in sé sia l’esperienza dell’ANPI, sia quella dell’ ICSAIC , da sempre impegnati a collaborare sui rispettivi versanti, ci racconta la storia di un “pasticciaccio brutto” che ebbe per protagonisti fascisti e socialisti . E lo fa con delicatezza, e con l’onestà intellettuale che deve sempre guidare lo storico, anche se politicamente schierato. La povera vittima, di soli 34 anni, assurta a simbolo del martirio antifascista, è così collocata nel contesto che le è più congeniale, come scrive l’autore,  quello sporco e pericoloso della strada, della miseria, del vizio, del crimine e della violenza, fatta e subita.  Ecco dunque Paolino Cappello: muratore socialista analfabeta della Massa, figlio d’ignoti, poi monello di st